Alla fine sono stati gli studenti dell’Unical ad organizzare
l’unico confronto pubblico ‘dal vivo’ fra i candidati a sindaco di Rende. A
pochi giorni dal primo turno delle amministrative del 25 maggio, gli aspiranti
sindaci sono stati chiamati a dibattere nel Campus sul tema “Rende città
universitaria?”. Elogio a loro dunque, anche se i colleghi non hanno risposto
in termini di partecipazione: una cinquantina in tutto gli uditori; anche se
l’iniziativa, moderata dal giornalista Antonlivio Perfetti, ha preso subito una
piega ‘televisiva’; e anche se Pasquale Verre, uno dei candidati più forti, ha
dato forfait (al suo posto sarà piazzata ironicamente una sagoma di cartone,
ndr).
Le domande degli studenti hanno spaziato dalla questione
trasporti, alla gestione dei rifiuti, alla salute, alla sicurezza. La ricchezza
economica che gli studenti portano alla città di Rende – lamentano soprattutto
i ragazzi – non è corrisposta dal Comune in termini di servizi. I trasporti
sono carenti, non c’è una vera integrazione degli studenti, e degli Erasmus in
particolare, nel tessuto urbano; le vie d’accesso al Campus sono trascurate in
termini di illuminazione e di manto stradale; l’ateneo che ha respirato per
anni i fumi della Legnochimica, e che ha visto un incremento dei danni alla
salute dei suoi dipendenti, non possiede ad oggi notizie certe sulla bonifica
del sito.
Su alcuni di questi punti i ragazzi hanno anche proposto
delle soluzioni, semplici ed attuabili, chiedendo ad esempio sulla mobilità
corsie preferenziali per gli autobus e piste ciclabili, o l’illuminazione del
passaggio pedonale che dal Polifunzionale porta a Quattromiglia, frequentato
ogni giorno – e ogni sera – da studenti e studentesse. Piccoli problemi
facilmente risolvibili, che in questi anni sono stati irresponsabilmente
trascurati dalle amministrazioni rendesi, a discapito anche della sicurezza
della popolazione studentesca.
I cinque candidati ascoltano, prendono appunti e rispondono
puntualmente alle sollecitazioni. Si dimostrano tutti sensibili e le risposte
si somigliano tutte: tutti ambientalisti, tutti per il miglioramento del
trasporto pubblico, tutti per la gestione differenziata dei rifiuti. Basta
leggere i programmi per rendersene conto. Con qualche sfumatura però.
Per Massimiliano De Rose, consigliere comunale uscente, le
competenze in materia di trasporti sono in massima parte regionali: “si può
dialogare con gli enti, istituendo ad esempio un tavolo permanente e superando
il dannoso campanilismo che ha caratterizzato la gestione del territorio, ma è
falso fare promesse in campagna elettorale che non si possono mantenere”
risponde l’avvocato.
“Sono gli stessi problemi di vent’anni fa”, esordisce infelicemente
Andrea Cuzzocrea, ex rappresentante degli studenti in CdA, e consigliere uscente
- evidentemente non ha fatto molto se nulla è cambiato, gli fa notare uno
studente in sala. Da imprenditore Cuzzocrea spinge per un rapporto maggiormente
sinergico fra università e mondo delle imprese, magari attraverso stages e
tirocini per gli universitari.
A Marcello Manna tocca difendersi preliminarmente dagli
studenti più politicizzati, che lo accusano di portare la destra in Comune. “Il
mio è un impegno civile, non appartengo a partiti né di destra né di sinistra,
mi ritengo semmai più vicino ai movimenti”. Il suo ragionamento è libero da
ideologie e mira a soluzioni concrete: sulla questione rifiuti non esclude a
priori che l’area urbana possa gestire autonomamente l’intero ciclo di
lavorazione, salvaguardando ambiente e salute, e producendo ricchezza sul
territorio.
L’area urbana piace a tutti i candidati. Anche a Luca
Pizzini, che invoca l’azienda unica per la gestione dei rifiuti. All’Unical
Pizzini ci lavora ed è consigliere uscente della maggioranza, è l’unico a
difendere timidamente la gestione principiana del Comune. A lui si potrebbe
chiedere dov’è stato finora, ma la platea è clemente.
Le bordate alla fine se le prenderà il candidato del
Movimento 5Stelle, Domenico Miceli. Il programma dei 5S richiama quello
nazionale: tutti a casa, rifiuti zero, contro la metro leggera. Ma Miceli fa
inalberare i suoi competitors quando risponde all’ultima domanda dal pubblico.
“Uno di voi andrà al ballottaggio: chi non ci andrà con chi si schiererà?”.
Domanda secca, spinosa, rivelatrice. De Rose, Pizzini e Cuzzocrea si tengono le
mani libere. Manna sosterrà il cambiamento fino alla fine, anche se non dovesse
essere lui a guidarlo. E Miceli non riesce a finire di parlare, perché i
sostenitori di Rose gli danno addosso quando lui ripete che dietro il candidato
c’è Mimmo Talarico. “Dietro Manna c’è Gentile, dietro Pizzini c’è Greco, dietro
Verre c’è Principe” si percepisce appena sotto gli improperi. Un’esplosione di
sana competizione elettorale, dopo un confronto piatto e a tratti noioso.
La questione delle questioni resta sullo sfondo, appena
citata da qualche candidato. Il dissesto finanziario del Comune di Rende non
permette a nessuno di fare grandi progetti: chi ha amministrato finora ne è
responsabile in diversa misura e un cambiamento radicale nella gestione della
cosa pubblica non è più rinviabile.
Daniela Ielasi
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