venerdì 28 maggio 2010

Unicef Cosenza promuove lo spettacolo 'Il Monello... per l'Africa'



Al cineteatro Italia il prossimo 31 maggio si terrà in anteprima nazionale lo spettacolo ‘Il monello…Per l’Africa’. Protagonisti i Free Radicals che, seguendo il loro progetto di sperimentazione jazzistica hanno musicato il famoso film di Charlie Chaplin. Inserito nel cartellone degli eventi dell’Unicef di Cosenza, all’interno della campagna ‘Un goal per l’Africa’ il ricavato dei biglietti sarà devoluto interamente al progetto che intende contrastare l’hiv/aids infantili nel continente africano.
La storia de ‘Il Monello’ ha un triste antefatto che riguarda la vita dell’attore: la morte prematura del figlioletto appena nato. L’artista parte dal dramma personale e crea la sua arte ideando una storia circa un bambino abbandonato e raccolto da un ‘vagabondo’. La vera novità per questa conosciutissima pellicola è la musica inedita e riprodotta dal vivo dai Free Radicals. Si tratta di Dario Della Rossa, Mirko Onofrio, Giuseppe Oliveto, Massimo Palermo che nel 2006 hanno formato questo gruppo e, ad oggi, possono vantare importanti collaborazioni. Il pubblico presente, quindi, avrà modo di vedere uno spettacolo nello spettacolo, mentre sullo schermo scorreranno le immagini del conosciutissimo film in bianco e nero, dal vivo, sul palco i musicisti proporranno la loro idea e mostreranno le loro emozioni attraverso le note! Un appuntamento da non perdere per gli amanti del genere, per chi vuole provare una nuova esperienza e per quanti vogliano contribuire ad un gesto di solidarietà. Informazioni e prevendita Città Dei Ragazzi, Sede Unicef, 0984 481532

di Bruna Larosa

mercoledì 26 maggio 2010

Protesta sulle tasse, scadenza prorogata al 30 giugno


Noi la crisi non la paghiamo … o comunque la paghiamo più tardi. È stato infatti accordato il rinvio della scadenza del termine per la seconda rata delle tasse universitarie, dunque ora c’è tempo fino al 30 giugno 2010 per pagare il bollettino.
Al grido di “la vostra crisi non la paghiamo” un gruppo di studenti aveva manifestato lunedì scorso lungo il ponte e davanti al rettorato per chiedere la posticipazione della scadenza. La protesta si inserisce in un periodo caldo per l’università, in cui anche i ricercatori sono sul piede di guerra per i tagli ai fondi loro destinati. Proteste, assemblee e manifestazioni dunque caratterizzeranno i prossimi giorni. Dopo il sit-in sotto l’edificio dell’amministrazione si è data poi vita ad una manifestazione che ha percorso tutto il ponte, da ingegneria alle pensiline. Al ritorno al rettorato, dopo una iniziale fase di tensione alle porte, gli studenti sono stati fatti salire nella sala Guarasci, dove è avvenuto il confronto con Latorre, alla presenza delle forze dell’ordine. Gli studenti hanno cercato di spiegare le loro ragioni al Rettore - a tratti disponibile a tratti infastidito dall’atteggiamento dei partecipanti - che ha risposto sulla questione dell’aumento delle tasse sostenendo che se di aumento si è trattato, questo è stato solo del 2%.

Sul fatto che si potesse evitare l’aumento credevano in pochi, ma tutti erano convinti della necessità di allungare almeno la scadenza, fissata per il 31, considerando anche che il bollettino con la cifra esatta da pagare è on-line soltanto da un paio di settimane. Il Rettore ha dichiarato di non essere competente da solo per far ciò, e che non avrebbe potuto ricorrere neanche ad un decreto rettorale. Ma ha promesso però una cosa, e cioè che avrebbe convocato in tempo utile, quindi entro qualche giorno prima della scadenza, la commissione bilancio per portare la proposta affinché venisse approvata se ritenuto utile. Altri momenti di tensione alla richiesta di mettere per iscritto la promessa. Il rettore ha consigliato ai presenti di fidarsi della sua parola, altrimenti mettendo le cose sul piano della forzatura non ci sarebbe stato alcun intervento da parte sua, e che anzi l’aumento delle tasse rientra pienamente nelle attribuzioni dell’amministrazione.

L’aumento della tassa c’è effettivamente stato. “Appena del 2%, quindi di circa dieci euro, come una ricarica per telefonino” a dire del Rettore. Questo, c’è da dirlo, è in parte vero, se non per tutte le fasce di reddito almeno per quelle più basse. Se non proprio del 2% comunque di una cifra non così spropositata. Considerando una fascia di reddito D, con nucleo di 4 componenti, molto diffusa nelle famiglie degli studenti, la seconda rata è passata dai 208 euro dello scorso anno ai 213 euro dell’anno in corso, che sommandosi alla prima rata, di 300 euro per l’anno scorso, e di 320 per questo, portano ad un aumento complessivo di 25 euro, quindi del 5%. Certo i fattori da considerare sono molti, come appunto la fascia di reddito, il numero dei componenti della famiglia, lo scatto da una fascia a quella successiva per l’aumento, anche se di poco, del reddito della famiglia. Riprendendo come esempio la fascia D, si può verificare che l’aumento delle tasse negli ultimi cinque anni è stato in media del 3% circa, passando dall’aumento dell’1,5 del 2005/06 a quello del 5% circa di quest’anno. Cifra non lontano da quella presentata dal Rettore.
Resta il fatto che l’aumento si sia sentito di più per le fasce più alte, e per le famiglie che hanno più di un figlio iscritto all’Università.

Lorenzo Coscarella

martedì 25 maggio 2010

Emozioni in versi, concluso il ciclo di seminari del Sileno


Si è concluso all'Unical il ciclo di cinque seminari iniziati ad Ottobre ed organizzato dall'Associazione Culturale “Il Sileno”, intitolato “... E continuano a chiamarla solo poesia”. L'ultimo incontro è stato intitolato “Se...Lentamente muore...Itaca”. La quinta delle sette arti è diventata, durante il ciclo di seminari, pretesto ermeneutico per momenti di confronto e coinvolgimento emotivo, durante i quali sono emersi pensieri e impressioni, e si sono materializzati versi noti o personali.
“Lo scopo dei seminari”, ci ha detto Luca Rota, uno degli organizzatori e coordinatore degli incontri, “è stato e sarà quello di ricreare la sensibilità poetica che è insita in ognuno di noi, anche se a volte, anzi molto spesso, ce ne dimentichiamo”.
“Se...Lentamente muore...Itaca” ha tra l'altro rappresentato l'occasione per sottolineare il valore unificante della parola, quel “dare la parola attraverso la poesia, per poter trasmettere calore” come ha detto Gaetano Santandrea, che ha suggestionato l'uditorio con pensieri, metafore, semplici racconti, in grado però di spingere alla riflessione e, spesso, emozionare.
E se a volte può sembrare, a torto, obsoleto o noioso avvicinarsi a questa forma d'arte, l'evento ha avuto il merito di ritagliare uno spazio in cui si potesse godere dei propri pensieri e di quelli altrui, tra l'altro in un luogo appositamente ricreato: per i primi incontri si è scelto di arricchire l'ambiente con stampe di quadri, versi e parole appesi alle pareti, per spogliare l'aula dall'istituzionalità delle normali ore di lezione.
E' stato quindi questo lo spazio-tempo per respirare una boccata d'aria fresca da una società ormai troppo materialista e assorbita da determinati circuiti e clichè che avvelenano la vera natura dell'individuo, imponendone una diversa, omologata. La poesia che diventa sinonimo di Libertà, in quanto ci permette di fermarci un attimo a capire chi siamo e cosa vogliamo davvero, cosa ci piacerebbe in realtà fare, anziché accontentarci sempre e solo di quello che la società ha confezionato per noi.
Questi giovani poeti e appassionati di poesia si sono idealmente contrapposti, come è emerso da numerose riflessioni, ad un certo malcostume, all'ipocrisia ormai radicata nell'atteggiamento comune, spesso sfiorando le corde dell'anima con i loro versi o con quelli di grandi poeti come Eliot, Bukowski, Ikmet o Montale, e ancora Kipling, Neruda e Kavafis, omaggiati in chiusura con le letture delle tre poesie che, unendosi, hanno dato titolo all'incontro stesso.
Anche la musica, che del resto è per certi versi (è proprio il caso di dirlo) affine, ha trovato spazio, come suggestivo sottofondo o grazie alla lettura di testi come quelli di De Andrè o di Elisa, o con i versi di Jim Morrison.
Perchè la poesia resta, nonostante tutto, per chi la sa apprezzare, un ottimo veicolo di emozioni e stati d'animo, che vengono evocati in maniera suggestiva proprio per la sua natura, fatta di “materia” intima e profonda.

Zaira Bartucca

martedì 18 maggio 2010

Ricercatori Unical contro il Ddl Gelmini


Nella giornata di mobilitazione nazionale indetta per il 18 maggio 2010, anche i ricercatori dell'Università della Calabria hanno manifestato la propria contrarietà al ddl Gelmini. In concomitanza con gli altri atenei d'Italia, circa duecento fra ricercatori confermati, precari e studenti hanno sfilato stamattina in corteo sul Ponte Bucci, partendo dal piazzale delle Biblioteche fino al Rettorato.


Armati di scatole - il riferimento era alle "scatole rotte" - e megafono alla mano, hanno scandito cori e slogan contro "la riforma che distrugge l'università pubblica, precarizzando la ricerca e minando il diritto allo studio".
Arrivati al Rettorato, i ricercatori hanno occupato simbolicamente l'edificio per alcune ore.
La settimana di mobilitazione prosegue domani con la manifestazione nazionale a Roma e fino a sabato 22 con iniziative di sensibilizzazione itineranti nel Campus.

Approfondimenti sul Ddl e le proteste, nell'edizione cartacea del nostro giornale.

giovedì 13 maggio 2010

Consiglio degli Studenti, nuovo presidente fra le polemiche


Il Consiglio degli Studenti dell’Università della Calabria ha finalmente eletto il suo nuovo presidente. Si tratta di Domenico Cambrea, rappresentante della lista Athena, sostenuto dalle associazioni Alfa e Icu, ed eletto all’unanimità con 27 voti su 27 presenti grazie anche al sostegno di un rappresentante di Unicentro e di tre di Unicalabria.
Ci si era praticamente dimenticati dell’esistenza del Consiglio degli Studenti, pur essendo questo un organo centrale per la rappresentanza degli studenti dell’Unical. Mesi di inattività, e contrapposizioni tra associazioni e tra rappresentanti, ne hanno quasi annichilito la funzione di affiancare gli altri organi amministrativi nella gestione del sistema universitario. Pochi giorni fa però ecco la svolta. Su istanza di ICU e ALFA il consiglio finalmente è convocato dal Rettore per le 16:00 del 5 maggio, con ordine del giorno che prevede l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Modaffari il cui mandato era già scaduto da mesi. C’è però una cosa che non va già a molti: la convocazione arriva a pochi giorni dalle imminenti elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. La scelta è così contestata da molti, che vedono nella elezione del presidente un possibile strumento di scambio in vista delle elezioni del CNSU. In particolare va segnalato come a contestare questa scelta siano le associazioni che sostengono per le imminenti elezioni ben 4 dei 5 candidati, ovvero Nisticò, Disì, Modaffari e Chiappetta, che vedono nella scelta uno scambio preelettorale tra Alfa ed Icu consistente nel baratto dei voti per Cambrea a presidente del CDS con quelli per Martire a rappresentante del CNSU. Da più parti si sottolineava per questo motivo l’opportunità di rinviare la riunione a dopo le elezioni. Appelli inutili, che hanno portato molti rappresentanti a disertare la prima riunione per far venir meno il numero legale, invalidando così la riunione, e non permettendo di procedere al rinnovo di nessun presidente.
Nonostante ciò alla riunione il numero legale dei 27 rappresentanti su 53 totali sembra raggiungersi. L’incontro è comunque segnato da proteste, ad iniziare da quella seguita alla chiusura delle porte della sala Guarasci all’arrivo del Rettore. Un gruppo di studenti chiede di far rispettare il diritto di poter assistere alla riunione del Consiglio, ed a questo punto la situazione fuori dalla sala precipita: ad un ragazzo di Ponte Radio che stava scattando delle foto il Rettore intima di identificarsi o consegnare la macchina fotografica. Al suo rifiuto vengono allertate le forse dell’ordine, che al loro arrivo procedono subito all’identificazione di alcuni dei presenti. Intanto un applauso dalla sala segnala che la votazione si è chiusa ed il presidente è stato eletto.
Anche gli studenti contestatori però hanno qualcosa da chiedere ai carabinieri, e cioè che si vigili sulla regolarità della stessa riunione del CDS in base a queste considerazioni: la riunione era stata convocata per le 16:00, il regolamento prevede che se non si da il via alla riunione entro 45 minuti, presenti i rappresentanti in numero legale, allora la riunione debba considerarsi invalidata. Uno dei rappresentanti infatti era rientrato alle 17:03, dunque ben oltre il limite temporale, ma lo stesso risultava però presente perché aveva firmato prima di allontanarsi. Un caos, insomma. Cosa fare dunque? Le forze dell’ordine a questo punto si defilano. Vigilare sui regolamenti interni all’Unical non è questione di loro competenza. Terminata la riunione il Rettore si ferma ancora un po’ per cercare di placare gli animi degli studenti che ancora protestano nel corridoio, dichiarando di sperare in un miglior funzionamento del CDS visto il ruolo utile che potrebbe rivestire. Intanto le contestazioni di alcuni e la festa di altri si spostano sotto il ponte, nello spazio delle associazioni.
Le polemiche della riunione possono considerarsi la conferma di come l’organo sia impossibilitato, nelle condizioni attuali, a lavorare in condizioni efficaci per garantire una rappresentanza democratica agli studenti. Va detto poi che la strategia dei rappresentanti che con la loro assenza volevano non far procedere alle elezioni si è dimostrata inutile, visto che si è riusciti a raggiungere il numero legale grazie ad alcuni rappresentanti che, anche se non appartenenti alle liste di sostegno a Cambrea, hanno deciso poco prima della riunione di dagli il loro appoggio. La partecipazione di più rappresentanti avrebbe anzi permesso di far valere le proprie ragioni facendo opposizione all’interno del consiglio. Quello che ora ci si augura, a prescindere da tutto, è che il nuovo presidente riesca a rilanciare l’azione del CNS come organo portavoce degli studenti, funzione che a detta dei più nella scorsa legislatura non era stata quasi del tutto esercitata.

Lorenzo Coscarella

martedì 4 maggio 2010

CNSU, la campagna elettorale è aperta

Le elezioni dei consiglieri del CNSU sono un po’ come le “europee” del mondo universitario. Ovvero è ampio il territorio di riferimento, ma sono bassi l’interesse, l’informazione, e la partecipazione degli elettori-studenti. Più i candidati sono “vicini”, più ci si sente incentivati a recarsi alle urne. Nonostante ciò man mano che le elezioni si avvicinano si inizia a notare l’aria di campagna elettorale. Manifesti, striscioni, locandine di incontri e di iniziative delle varie liste, stanno iniziando a coprire gli annunci di alloggi e di feste universitarie che normalmente foderano le bacheche del ponte. A dire il vero l’Unical ha mostrato nelle varie elezioni una percentuale di partecipazione studentesca abbastanza considerevole, soprattutto comparata con quella di altri atenei nazionali.
Le iniziative si moltiplicano, e facendo un giro delle varie associazioni si possono vedere candidati e supporter impegnati in riunioni, incontri, preparazione di materiale. Segnale della mobilitazione in atto è anche la presenza su facebook di gruppi e pagine fan a sostegno di ciascun candidato. Ognuno vede il proprio gruppo, ed i gruppi delle associazioni che ne sostengono la candidatura, impegnati a fare proseliti virtuali che si spera possano tramutarsi in voti concreti il 12 e 13 maggio. È evidente che i social network ormai sono un mezzo indispensabile anche per le campagne elettorali, specialmente quando gli elettori sono studenti universitari, giovani per i quali internet è diventato un veicolo di socializzazione e di informazione quasi insostituibile.
Il resto della campagna elettorale è un mix di feste e assemblee, incontri per il ponte e aperitivi, telefonate e contatti tra amici. Disì, per la lista “Rete Universitaria Italiana” è impegnato in giri per le altre università del Sud, e presto saranno presenti a sostegno della sua candidatura dei gazebo presso ogni facoltà dell’Unical, presso i quali si terranno delle assemblee e volantinaggio informativo. Intanto mercoledì 28 presso una nota discoteca cittadina si è tenuta la festa a sostegno della sua candidatura. Tra aperitivi e feste continua anche la campagna elettorale di Michele Chiappetta, candidato di “Azione Universitaria”, affiancata a strumenti tradizionali come i manifesti, e soprattutto la presenza assidua sul Ponte e sul resto del territorio. Simili attività per i candidati Martire e Modaffari, rispettivamente di “La Confederazione” e “Unicentro”. Tra le iniziative più pubblicizzate quelle del candidato di “Udu – liste di sinistra, liste democratiche” Nisticò, o meglio Guerino, come è conosciuto e chiamato da tutti, il cui apparato elettorale è al momento senza dubbio il più agguerrito. Dichiarando di avere più intenzione di stabilire un contatto con gli studenti che organizzare feste e festini, Nisticò è impegnato, oltre che in giri per gli altri atenei del collegio, in una serie di assemblee per il Ponte, toccando direttamente i luoghi di vita e le tematiche più vicine degli studenti.

Momento clou della campagna elettorale fino al momento è stata l’assemblea nell’aula Filol8 di mercoledì 28 aprile. Organizzata dall’Udu, vi erano stati invitati tutti e cinque i candidati al CNSU per un dibattito sui programmi e sulle tematiche elettorali. Di cinque candidati solo Nisticò, Chiappetta e Modaffari sono intervenuti. Gli altri due, a detta di qualcuno dei presenti, troppo impegnati e più propensi a partecipare ad iniziative di profilo più istituzionale.

Dopo l’introduzione del moderatore, il primo a prendere la parola è il candidato Modaffari. Poco dopo aver detto di volere una Università di qualità ecco il colpo di scena: il candidato termina il discorso, saluta, e se ne va. Per impegni elettorali precedentemente presi, dice. Al suo alzarsi è seguito da una trentina di supporter, che al suo seguito infilano la porta tra lo stupore e l’ironia degli studenti rimasti.

La discussione continua tra i candidati Nisticò e Chiappetta, che si confrontano sulle recenti riforme del sistema universitario, sui tagli, sul ruolo delle rappresentanze studentesche e del CNSU. Le idee dei due sono ovviamente contrastanti, considerando l’area politica di riferimento opposta in cui militano. In particolare il dibattito tra loro e l’assemblea si fa più interessante sull’espressione “università di tutti ma non per tutti”, sostenuta da Chiappetta e avversata da Nisticò, e sulla tematica dei presunti corsi di laurea “inutili”. Nel corso del dibattito da registrare gli interventi di alcuni sostenitori di Modaffari restati all’assemblea. Dalle loro parole emerge il motivo della fugace apparizione del loro candidato, che avrebbe optato per dire solo brevi parole e poi lasciare a causa della “bolgia” che credeva sarebbe stata l’assemblea.

Un po’ prevenuto il candidato? Forse, e senza ragione, come sostengono i due candidati rimasti. “Riguardo alla bolgia – ha commentato Chiappetta – non esserci è segno di paura. Bisogna cacciare gli attributi e metterci la faccia”. E va sottolineato che a dirlo è l’unico candidato di destra, che ha accettato serenamente di partecipare ad un confronto organizzato da un’associazione dichiaratamente di sinistra. “Gli assenti dimostrano una certa latitanza, non si voleva certo organizzare un’imboscata”, afferma Nisticò, secondo cui “un confronto era utile, soprattutto in assemblee che rappresentano nuove forme di partecipazione come questa. Se però vogliono l’assemblea istituzionale in Aula Magna, noi ci saremo”. Nei giorni che mancano ancora alle elezioni vedremo gli sviluppi di questa campagna, e soprattutto dopo le elezioni si saprà qual è il sistema di condurla che pagherà di più in termini di voti.

Lorenzo Coscarella