martedì 30 settembre 2008

In guardia dai problemi alimentari

I disturbi alimentari sono propri di quella fase della vita di accettazione/diniego del proprio corpo. Molto spesso il cominciare a vivere fuori casa, così come accade a molti studenti universitari, può comportare dei cambiamenti nelle abitudini alimentari e non sono certo poche le persone che cominciano una dieta fai da te più che mai catastrofica. Sono poche le persone ad avere un buon rapporto con il cibo e l’età media di questo genere di problemi si va leggermente alzando, sale anche il numero di ragazzi che, per un motivo o per l’altro, non accettano più il loro corpo e mentre una volta preferivano la palestra adesso si scagliano contro il cibo. La condizione psicologica di queste persone è certamente molto delicata, ma nessuno di loro ammetterà mai di avere un problema! Una delusione amorosa, un esame che non si passa o anche il cambiamento di vita e di abitudini possono influire negativamente sulla vita delle persone. Non tutti accolgono con entusiasmo l’idea di questa prova di indipendenza e molti sfogano la solitudine e la frustrazione dei primi giorni rifiutando il cibo e mutando il proprio equilibrio alimentare. Sembra tanto semplice quanto immediato la prima cosa su cui si riflette il nostro stato d’animo è il cibo. Facilmente si ingrassa o si dimagrisce, il problema sorge, certamente quando si incappa in un eccesso. I disturbi alimentari sono spesso sottovalutati da chi li vive come un qualcosa di normale, ci si convince che sia una scelta non introdurre alimenti, magari all’inizio è così, ma ad un certo punto non lo è più. Bisogna stare in guardia da queste vere e proprie malattie silenziose ma devastanti, nelle quali si cade per problemi seri, ma purtroppo anche per banalità…
Bruna Larosa

mercoledì 17 settembre 2008

Dall'azzeramento al potenziamento

Quest’anno i nuovi immatricolati riceveranno un trattamento diverso da quello dei colleghi degli anni precedenti. È prevista una grande novità, infatti, se fino allo scorso A.A. nel mese di settembre i ragazzi dovevano seguire dei corsi di azzeramento, per dare a tutti un ‘punto di partenza’ comune, stavolta inizieranno i cosiddetti ‘corsi di potenziamento’.
L’iniziativa proposta dal prof Cersosimo per cercare di alzare il rendimento e facilitare la vita didattica/universitaria delle future matricole parte dalla consapevolezza (basata su dati certi) del fatto che sono moltissimi gli abbandoni e le persone che finiscono fuori corso. I corsi di potenziamento sono rivolti agli studenti, ma risultano essere un’occasione per i vari dottorandi, ricercatori e professori che, previo concorso per titoli, in base alle loro competenze, possono aggiudicarsi il ruolo di tutor o animatore.
Per incentivare la frequenza la regione ha anche pensato di stabilire un ‘compenso’ agli studenti che seguiranno un certo tot dei corsi. Insomma un’Università che si trasforma per venire incontro ai nuovi studenti e non rivelarsi un’amara sorpresa’ o una ‘madre ostile’.
I corsi in programma sono previsti in tutte le facoltà, dall’ambito scientifico a quello umanistico e riguarderanno le principali materie oggetto di studio dei diversi corsi di laurea: ad ingegneria, tra gli altri, ci saranno corsi di calcolo, a lettere fanno da padrone il latino, il greco e l’italiano scritto. Scienze politiche propone dei corsi di diritto, economia punta su concetti di micro e macro economia. Farmacia e scienze propongono corsi di chimica di base.
Non solo quindi un livellamento delle conoscenze, come accadeva negli anni precedenti, ma proprio l’acquisizione di nuove competenze per recuperare eventuali lacune o dare le basi in materie completamente diverse da quelle già parzialmente affrontate alle superiori. Le matricole sono entusiaste, un po’ meno coloro che sono già iscritti all’università, vedono slittare l’inizio delle lezioni e si domandano quali saranno le conseguenze di questo prolungamento delle vacanze.
Bruna Larosa